I figli sono una ricchezza
Sono nato a Bolzano, la capitale dell’Alto Adige, il 28 gennaio del 1939. Pochi mesi ancora e sarebbe scoppiata la seconda guerra mondiale.
Ero l’ottavo figlio – il secondo maschio – a nascere nella mia famiglia; due anni dopo sarebbe arrivato Piergiorgio, l’ultimo dei nostri fratelli, e così saremmo diventati nove. Dalla primogenita Carla al più piccolo di noi c’erano più di quindici anni di differenza.
A quei tempi non era strano che ci fossero famiglie così numerose: i figli erano considerati una ricchezza e non fu certo il fascismo, che pure faceva di tutto per alzare il tasso di natalità, a spingere i miei genitori verso una scelta così “onerosa” sia in termini economici che di responsabilità.
Durante la guerra
Dei primi anni non ricordo quasi nulla. Quello che mi è rimasto impresso, invece, diventato un po’ più grande, è il fragore delle bombe. Era il ’43 o forse il ’44.
Noi avevamo il magazzino di alimentari e la casa adiacenti alla stazione di Bolzano, in pieno centro, vicino al ponte dove c’era il transito della linea ferroviaria del Brennero verso l’Italia. E quelli erano obiettivi particolarmente sensibili per i bombardieri alleati, che colpirono la città in molte occasioni, causandole danni ingenti.
Allora mio padre decise che sarebbe stato opportuno trasferire la famiglia prima sul “Colle”, poi a Daiano, un minuscolo centro vicino a Cavalese, nella Val di Fiemme.
Lui e la mia sorella più grande continuavano a lavorare in azienda a Bolzano, nonostante i bombardamenti, e durante il fine settimana prendevano la bicicletta, facevano trenta chilometri e portavano cibi e vivande per una famiglia di undici persone. E ogni volta il loro arrivo per tutti noi rappresentava una festa.
Ecco: sono cose come queste quelle da cui impari veramente. Impari i valori e tutto quel che c’è da sapere sul mondo e sulla vita, e lo porti con te per sempre.


La nascita della “Oreste Podini & Co.”
Noi Podini non siamo originari dell’Alto Adige: i miei genitori erano lombardi e i miei fratelli maggiori sono nati in Lombardia, mentre io e altri due o tre dei minori siamo nati a Bolzano. La mia famiglia era in affari da molto prima della Grande Guerra.
Erano stupiti i tre fratelli di quanto fosse bella Bolzano quando la videro per la prima volta tornando dalla guerra, così pensarono bene di ritornarci in seguito e di iniziare un’attività commerciale per la vendita di prodotti caseari che producevano.
L’azienda di famiglia, quella fondata da mio padre Vittorio e dai due suoi fratelli, fu la prima, nel 1919, ad essere registrata al Tribunale di Bolzano, con il numero uno: era nata la “Oreste Podini & Co”.


La formazione e l’adolescenza
Riguardo agli anni della mia formazione scolastica non ho ricordi particolari. Ho frequentato le medie e le superiori, ma senza troppa passione. Volevo qualcosa di più. Mi mancava il fare, il mettermi in gioco concretamente.
Non ho una natura contemplativa, io. Anzi, molto pratica: ma volevo imparare a conoscere il mondo e l’occasione si è presentata quando mi sono trasferito a Vienna e ho vissuto in questa magnifica città per più di un anno.
I miei sogni di ragazzo
Ho sempre avuto la passione per la velocità e le autovetture. Tant’è vero che ho preso la patente il giorno dopo aver compiuto la maggiore età. Col tempo ho acquistato una piccola auto a ruote scoperte, come quelle di Formula uno e con questa due posti insieme a un amico abbiamo scorrazzato per l’Alto Adige. E proprio allora è nata anche la mia passione per la Ferrari.

Nell’azienda di famiglia
Sin da piccolissimo ho vissuto e respirato, nell’azienda di famiglia. Son cresciuto in questo mondo, affascinante per me più di ogni altro. Poi, al rientro da Vienna, quando avevo poco più di diciotto anni, ho cominciato a lavorare anch’io nella Oreste Podini & Co., che si occupava di commercio all’ingrosso di prodotti alimentari e coloniali. Dopo la morte di mio padre, nel ’61, gli zii decisero di uscire dalla società e così l’azienda rimase in mano a me e ai miei fratelli Giancarlo e Piergiorgio.
I ricordi più belli della mia vita: mia moglie Anna Maria e i miei figli
Intorno agli anni ‘60 avevo poco più di vent’anni. Un giorno un amico mi propose di accompagnarlo con l’auto un po’ fuori da Bolzano, nel paesino di Ora, per andare a prendere una ragazza che sarebbe venuta con noi a vedere una partita di basket. Anna Maria, questo il nome della ragazza, era molto carina e simpatica e già la seconda volta che uscimmo cominciai a pensare a lei.
Ci sposammo il 6 giugno del 1964, alle 9 del mattino, nella chiesetta di S. Michele d’Appiano.
Poi la famiglia subito crebbe: nel ’65 nacque Maria Luisa, che noi chiamavamo affettuosamente Ella (e il nomignolo le è rimasto) e, l’anno successivo, il fratellino Marco.
Ogni anno ci concedevamo anche una vacanza all’estero, io e lei da soli. E i bambini rimanevano con la nonna, che era ben contenta di tenerli un po’ con sé. Io e Anna eravamo felici insieme: andavamo d’amore e d’accordo.
I primi sintomi della malattia di Anna si manifestarono durante una vacanza in Brasile. Si curò ma alla fine accadde quel che mai avremmo voluto accadesse: se n’è andata nel 2010 lasciandomi un vuoto immenso, incolmabile…insieme ai ricordi più belli della mia vita.
I primi supermercati e l’esperimento con i discount

Dopo la grande crescita degli anni sessanta, a metà del decennio successivo acquisimmo una catena di supermercati a Bolzano avendo modo di sperimentare, tra i primi in Italia, il format del discount, creato e diffuso con successo in Germania già dopo il secondo conflitto mondiale: ma presto fu chiaro che i tempi non erano ancora maturi. Così interrompemmo l’esperimento.
Il primo traguardo: la presidenza di Selex
Verso la fine degli anni Settanta cominciarono a notarmi all’interno del Gruppo Selex Italia, la centrale acquisti cui la nostra azienda era collegata; e dal 12 luglio 1984 al 16 gennaio 1992 ne divenni Presidente, oltre a divenire Vice Presidente della centrale acquisti europea. Nello stesso periodo conobbi molti imprenditori del gruppo campano Mida. Anche grazie al loro aiuto, dal momento che ero impegnato in Selex e nella gestione delle mie aziende al Nord, potei sviluppare in Campania tutta la rete dei supermercati a insegna A&O e Famila.
Nel 1992, arrivò poi, inaspettata, l’occasione della vita: il gruppo Aspiag ci propose di vendere la catena A&O, fiore all’occhiello dell’attività, e l’affare, dopo laboriose trattative, si concluse positivamente. Motivo per cui lasciai, di lì a poco, anche la presidenza del Gruppo Selex che avevo contribuito a far decollare. Le strade mie e dei miei fratelli si separarono in quel punto.
1994, la grande sfida al Sud e la nascita della Lillo S.p.a. e di MD S.p.a.

Nei primi anni ’90 nel settore della Grande Distribuzione tanti cambiamenti si preannunciavano e tanti erano in corso. Sapevo che il meridione aveva grosse potenzialità e avevo l’esperienza necessaria per gestire i rischi di questa operazione.
Nel 1994 fondai la Lillo S.r.l. insieme ai soci campani del gruppo Mida, del quale avevo conservato una partecipazione: così nacque il marchio MD Discount. Ho creduto nel progetto e mi sono buttato. Il quartier generale della società venne stabilito in Campania, prima presso il centro direzionale di Napoli e poi, dal ’95 in poi, a Gricignano d’Aversa, in provincia di Caserta, dove fu inaugurato il primo Ce.Di., un grande deposito per la movimentazione della merce.
Gli inizi dell’avventura
Era il 1994 e a settembre aprimmo il primo punto vendita a Mugnano di Napoli. I primi anni furono tutti in salita, così i miei soci di Mida decisero di ritirarsi: era il 1997. Rimasi solo: ma più determinato che mai. E ce l’ho fatta alla grande, anche se non è stata una passeggiata.
Lo sviluppo di MD
L’azienda nel corso del tempo ha continuato a crescere.
E proprio alla soglia del ventennio di attività, nel 2013, si è concretizzata un’operazione di acquisizione davvero importante: il ramo discount del gruppo Lombardini, titolare dell’insegna Ld Market, con 320 punti vendita in tutto il Nord Italia. Un affare da circa 150 milioni di euro.
Il 2019 è stato un anno importante: ho compiuto ottant’anni mentre MD S.p.A ha celebrato i suoi 25 anni di attività. Abbiamo festeggiato il mio compleanno a Villa Pignatelli, con la partecipazione di tanti ospiti importanti- tra cui Giancarlo Giannini – mentre per l’anniversario aziendale – unitamente ai 100 anni di storia imprenditoriale della mia famiglia – abbiamo organizzato un mega evento-spettacolo al San Carlo di Napoli, uno dei teatri lirici più prestigiosi del mondo, e pubblicato il volume “1919-2019. 100 anni di Imprese. Storia di una famiglia e di un Paese” (distribuito per l’occasione alle centinaia di ospiti che affollavano il teatro).
Infine un altro grande evento da ricordare: il 28 aprile 2022 abbiamo inaugurato Cortenuova, che è il più grande polo logistico del settore discount in Italia, dotato di tecnologie e attrezzature all’avanguardia per la movimentazione delle merci.
Oggi l’azienda, con oltre 800 punti vendita e più di 9.000 dipendenti in tutta Italia, ormai lontana dai canoni del discount ma sempre più marchio della buona spesa è terza per fatturato in Italia e seconda a capitale italiano.

Il passaggio generazionale
Di recente l’azienda ha vissuto un importante cambiamento: oggi mia figlia Maria Luisa Podini è diventata la figura di punta di MD, avendo assunto, dopo quello di Direttore Generale, il ruolo di Amministratore Delegato. La sua leadership ha portato un’energia nuova, pur mantenendo i valori fondamentali che hanno sempre guidato la nostra realtà.
Maria Luisa ha dimostrato una grande capacità strategica e una profonda comprensione del nostro settore. Grazie al suo impegno e alla sua dedizione MD sta continuando a espandersi e a migliorare le proprie performance.
Io sono Presidente Onorario della holding, mentre mio figlio Marco, oltre a essere Vicepresidente di MD, insieme a Maria Luisa, è alla guida di un altro gruppo di aziende.
I loro figli, che hanno un’età compresa tra i 16 e i 30 anni, rappresentano il futuro della nostra azienda. Alcuni di loro sono già operativi all’interno, mentre altri stanno ancora completando i loro studi o sono impegnati in altre professioni.
Sono estremamente orgoglioso di vedere come Maria Luisa stia portando avanti la nostra tradizione familiare con passione e visione innovativa. Il suo ruolo alla guida dell’azienda non solo garantisce la continuità, ma sono certo aprirà nuove strade per un ulteriore sviluppo e nuovi successi per un futuro sempre più luminoso.

Il primo bilancio di sostenibilità e i risultati economici
L’attenzione all’ambiente e al territorio ha guidato moltissime delle scelte operate da MD. Questo impegno è stato ulteriormente rafforzato quando mia figlia, Maria Luisa Podini, ha presentato nel 2023 il nostro primo bilancio di sostenibilità, da titolo “La Buona Spesa non solo a Parole”.
I risultati economici sono stati significativi: nel 2022, MD ha registrato ricavi netti di 3,4 miliardi di euro, con un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente. Abbiamo anche incrementato il nostro patrimonio netto a 513 milioni di euro. Questo successo è stato accompagnato da una crescita sostenibile, dimostrando che è possibile coniugare risultati finanziari con il benessere delle persone e la salvaguardia dell’ambiente.
Per Maria Luisa la sostenibilità non è semplicemente un percorso obbligato, ma un’opportunità reale di crescita virtuosa.
L’impegno per un futuro più responsabile, un impegno che Maria Luisa porta avanti con grande convinzione e passione, assicura che MD continui a crescere non solo come impresa, ma anche come esempio di realtà aziendale capace di aver un impatto positivo sul pianeta, le persone e le economie.
