Made in Italy, Lineapiù: una eccellenza italiana salvata e rilanciata
Una eccellenza italiana è stata salvata dal crack e rapidamente rilanciata; altre aziende molto interessanti del Made in Italy potrebbero uscire dalla crisi e risollevarsi se venisse promossa una riforma delle procedure di amministrazione straordinaria.
E’ il consiglio che Alessandro Bastagli – l’imprenditore del tessile che nel 2010 ha rilevato Lineapiù _ dà al premier Matteo Renzi. Bastagli è a Tokyo per presentare ai clienti giapponesi le novità della collezione primavera-estate 2015 dell’azienda toscana di filati di cui è diventato presidente e Ceo dopo averla rilevata nell’ottobre 2010. Il gruppo di filati per maglieria era andato in crisi finanziaria e manageriale ma non aveva mai smesso di essere leader per qualità e innovazione. “Mi sono accorto che Lineapiù era una eccellenza italiana che meritava di essere salvata per quello che rappresentava nel mondo dei filati e del tessile in generale – dice Bastagli, riferendosi ai motivi che l’avevano indotto a partecipare all’asta – In tre anni abbiamo fatto un’opera eccellente: questa azienda si è totalmente ripagata. Ha una sede nuova; abbiamo aperto una fondazione che ha finanziato il nuovo museo e archivio storico del filo. E continuiamo a fare investimenti per ammodernare questa azienda”. Bastagli, fiorentino, conosce da molti anni il nuovo premier Renzi. “Si è potuto salvare Lineapiù grazie alla cosiddetta legge Prodi, in quanto aveva un certo fatturato e numero di dipendenti. Ci sono tante altre eccellenze italiane che non hanno i numeri e i requisiti per fare appello a questa legge ma che meriterebbero di essere salvate. Se Matteo Renzi riuscirà a intercettare questo messaggio credo che sarà un bene per molte aziende italiane, perché potranno avere una seconda vita anche se oggi sono in difficoltà. Ampliare la legge 626, insomma, anche ad aziende di minori dimensioni in crisi ma risanabili”. Oggi il gruppo Lineapiù ha 150 dipendenti. Tutta la produzione è fatta in Italia. Per circa il 50% va all’estero. Bargagli aggiunge: “Il Giappone è il paese che professionalmente mi ha formato. Sono venuto qui per la prima volta a 22 anni. Tra l’altro oggi rappresenta anche nel mondo della moda uno dei Paesi da cui si può trarre ispirazione: c’è una grande creatività”.