Bruno Vespa: 60 anni di giornalismo
Il gironalista, in nomination al prossimo Galà di Eccellenze Italiane 2022, si racconta in una intervista al ‘Corriere della Sera’. Ecco alcune sue sorprendenti dichiarazioni.
Bruno Vespa si racconta in una lunga intervista al ‘Corriere della Sera’ nella quale fa il punto sui suoi sessant’anni in Rai iniziati il primo settembre 1962.
L’intervista
“Avevo 18 anni: il primo lavoro, durato sei anni, fu trasmettere due volte al giorno alla sede di Pescara le notizie da L’Aquila, dove c’era anche una grande società dei concerti. Allora, con un vecchio Nagra a manovella, registravo anche interviste per la radio nazionale con Arthur Rubinstein, Arturo Benedetti Michelangeli, Svijatoslav Richter, il giovane e promettente Maurizio Pollini… – ricorda il giornalista che è anche un grande appassionato di musica – Ho fatto l’abusivo finché, nel 1968, ci fu il concorso, lo vinsi e, nel ’69, entrai al Tg”.
Il sacro fuoco per il giornalismo, però, arrivò qualche anno prima, quando Vespa aveva 15 anni e si trovava al Circolo del Tennis dell’Aquila: “Un pregevole latinista mi propose di collaborare a un giornale dialettale. Non sapevo scrivere in aquilano e composi noiosissimi articoli sui concittadini che avevano dato i nomi alle strade”.
Palermo, 12 dicembre 1969. “Mi trovavo a Palermo per la strage mafiosa di Viale Lazio, quando dal Tg mi dissero: torna, hanno messo una bomba a Milano a Piazza Fontana. Da lì, annunciai l’arresto di Pietro Valpreda definendolo ‘il colpevole’, cosa che giustamente mi è stata rinfacciata per decenni. Però, se lei sui giornali dell’epoca trova un ‘presunto’, le mando un fascio di rose”, dice rivolgendosi all’intervistatrice.
Il ricordo del giornalista va poi al rapimento di Aldo Moro, del quale annunciò sia il sequestro che il ritrovamento del corpo. “Non ci volevo credere: era impensabile che qualcuno avesse fatto violenza a quell’uomo intangibile e l’avesse ucciso. Rimasi in onda dalle 9,30 del mattino alle due di notte. Anche il Pci ci riconobbe il merito di aver tenuto insieme l’Italia. Ugo La Malfa e Giorgio Almirante volevano la pena di morte per i terroristi, ma demmo la sensazione che il Paese tenesse e invece, purtroppo, al vertice, non teneva affatto”.
Intervista a Saddam Hussein durante la prima guerra del Golfo. “Il governo non voleva che la facessi e tentò di non mandarla in onda. Fu un’intervista molto dura, eravamo due Paesi virtualmente in guerra e io subii il grandissimo fascino di Saddam”.
Bruno Vespa, un eccellenza italiana
Bruno Vespa sarà premiato al prossimo Gala 2022 della VI edizione di Eccellenze Italiane che si terrà Venerdì 28 Ottobre a partire dalle ore 19. L’evento è organizzato e diretto dallo Story Taylor Piero Muscari (scopri di più a questo link https://www.pieromuscari.it/)